ISTANZE, ESPERIENZE, ASPIRAZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE CONDIVISA COME MODELLO PER LE TRANSIZIONI GIUSTE
La necessità di unire le forze e condividere le risorse è la risposta tangibile a un contesto in cui la velocità delle trasformazioni supera la tradizionale capacità di adattamento. In questo senso, infatti, fondamentale nell’ambito degli Stati Generali dell’Amministrazione condivisa è la coesione con Transizioni Giuste, l’esperienza recentemente nata per costruire un futuro resiliente, solidale e sostenibile, attraverso la collaborazione attiva e la condivisione di responsabilità tra diversi attori sociali ed istituzionali.
Nel pomeriggio del sabato, in un percorso in cui la dimensione locale sia il punto di partenza, il terreno fertile per modelli che si estendano a scala nazionale, le rappresentanti nazionali del mondo delle istituzioni, della ricerca, della cooperazione e del terzo settore, vengono invitati a prendere parte a tavoli di lavoro con l’obiettivo di formulare raccomandazioni essenziali sulle tematiche cruciali per il futuro dell’Amministrazione condivisa.
Ogni tavolo produrrà quattro “raccomandazioni” che avranno come obiettivo l’ampliamento del modello a visioni e sperimentazioni inedite, la risignificazione degli strumenti dell’Amministrazione condivisa rispetto a nuove prospettive e campi di azione innovativi, l’integrazione del modello nella prassi amministrativa e il consolidamento del paradigma culturale collaborativo nell’immaginario collettivo per costruire assieme un nuovo futuro per l’Amministrazione condivisa.
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TAVOLO 1 - Rafforzare l’Amministrazione condivisa: modelli, procedure ed esperienze di regolamenti a confronto verso la costruzione di un manuale dell’Amministrazione condivisa.
L’obiettivo del tavolo di lavoro è di fornire una visione collettiva sul funzionamento del modello dell’Amministrazione condivisa e delle sue declinazioni in contesti territoriali differenti. Partendo dalle esperienze dirette, dalle criticità e nuove sfide riscontrate in questi dieci anni di applicazione da parte di amministratori, addetti ai lavori ed esperti, si proverà a configurare quali sono le strategie di successo, la loro eventuale replicabilità, quali gli elementi da potenziare e quali nuove traiettorie delineare per agire il cambiamento ed incidere sul paradigma culturale necessario all’affermazione e implementazione dell’Amministrazione condivisa come prassi amministrativa del Paese.
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TAVOLO 2 -Spazio pubblico, spazi comuni, spazi educanti: le risposte dell’Amministrazione condivisa all’esigenza di spazi collettivi
L’obiettivo del tavolo di lavoro è comprendere cosa significa oggi essere uno spazio di comunità e quali sono le caratteristiche necessarie perché questi risultino realmente aperti, rispondenti ai bisogni del nostro tempo e in grado di mettere in relazione e valorizzare le competenze del Terzo Settore e l’autorganizzazione dei cittadini e delle cittadine, tenendo in considerazione l’importanza della funzione pedagogica di questi spazi e delle comunità stesse. Attraverso l’esperienza diretta di differenti spazi di comunità, si proverà a delineare il loro schema di funzionamento: dal loro affidamento alla loro gestione, focalizzando l’attenzione sui modelli per l’identificazione delle vocazioni, sugli strumenti di affidamento, i modelli di gestione collaborativa e la loro sostenibilità economica.
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TAVOLO 3 - Le nuove sfide dell’Amministrazione condivisa: economia di prossimità, il digitale, la crisi climatica, welfare di comunità e le nuove forme di attivismo
L’obiettivo del tavolo è individuare quale apporto può fornire il modello dell’Amministrazione condivisa alle nuove sfide contemporanee che ogni città sta affrontando in maniera differente. Dall’innovazione digitale alle comunità energetiche, dalle nuove forme di economia di prossimità alle forme di welfare di comunità, attivismo e autorganizzazione: partendo dalle esperienze concrete di sperimentazione dei/delle partecipanti si proverà ad individuare in quale maniera il modello dell’Amministrazione condivisa possa rispondere alle nuove sfide, evidenziando dinamiche e diversi strumenti, a partire dal digitale, per identificare le principali barriere procedurali, culturali e politiche che limitano l’innovazione e quali potrebbero essere le modalità per superare queste criticità.