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Giovani italiani tra speranze e incertezze: i risultati della ricerca Arci-Ipsos

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eQua 2025 - Foto

Quali sono le aspirazioni, le difficoltà e i valori dei giovani italiani tra i 18 e i 30 anni? La ricerca "eQua per i giovani", realizzata da Ipsos per Arci, fornisce un quadro dettagliato su come le nuove generazioni affrontano il presente e immaginano il futuro.

La ricerca, realizzata attraverso 1.000 interviste effettuate tra il 24 febbraio e il 3 marzo 2025, ha coinvolto un campione stratificato e proporzionale, selezionato in base a quote per genere, età, area geografica, fascia d’età, titolo di studio, condizione occupazionale.

I contenuti vanno dal benessere psicologico e sociale alle aspirazioni per il futuro, dalla sfera dei valori e della partecipazione sociale al rapporto con le istituzioni, fino alla conoscenza dell’Arci.

Dallo studio emerge un dato chiaro: l'essere attivi nel lavoro e nello studio influisce positivamente sul benessere psicologico e sulla percezione di sé. I giovani che lavorano e  studiano hanno un'autostima più alta e una maggiore fiducia nelle proprie capacità, mentre chi non studia né lavora affronta un saldo emotivo negativo, con alti livelli di stress e ansia.

L'indagine evidenzia inoltre un forte divario di genere: le giovani donne dichiarano minore autostima, minore sicurezza in sé stesse e una maggiore difficoltà nella gestione dello stress rispetto ai coetanei uomini. Inoltre, il 65% dei giovani percepisce una distanza significativa tra la propria vita reale e quella ideale, con una quota maggiore tra le ragazze e tra chi è in cerca di lavoro.

Dovendo esprimere una valutazione sul grado di soddisfazione per la propria vita, le giovani donne si dichiarano, in media, meno felici, dei giovani uomini, con un distacco di quattro decimali sul valore medio. Le persone che lavorano e studiano si ritengono, in media, più felici (7,2) di chi non studia né lavora (5,9). Non si rilevano differenze significative per fascia di età o titolo di studio. 

Per quanto riguarda i valori, la famiglia e le amicizie restano priorità assolute per i giovani, mentre l'impegno sociale e politico, sebbene presente, si esprime più frequentemente in forme digitali piuttosto che in partecipazione attiva. L’attivismo online, come seguire influencer impegnati o firmare petizioni digitali, supera quello offline, con una bassa partecipazione a manifestazioni e incontri politici.

Rispetto all’importanza delle attività culturali viaggiare è quella a cui si attribuisce maggiore valore in termini di crescita personale, seguita dall'ascolto di musica e dalla lettura di libri non scolastici. Anche guardare film e serie TV è un’attività molto popolare. Seguono a ruota visitare musei e mostre e partecipare a concerti. Attività come andare al cinema e  partecipare a spettacoli teatrali risultano meno prioritarie, in particolare per i ragazzi rispetto alle ragazze. Il costo è la principale barriera alla partecipazione alle attività culturali, seguita dalla mancanza di interesse o noia. La distanza geografica e l'incertezza su come raggiungere i luoghi rappresentano ulteriori ostacoli. Inoltre, la mancanza di tempo e l'assenza di abitudini culturali consolidate influenzano negativamente la partecipazione. Alcuni intervistati si sentono isolati culturalmente.

Il rapporto con le istituzioni risulta controverso: se da un lato la scuola e l’università sono considerate punti di riferimento, dall’altro la fiducia nei partiti politici è ai minimi storici. Anche l’Unione Europea e il Terzo Settore godono di un consenso superiore rispetto alle istituzioni nazionali.

La ricerca – dichiara Walter Massa, Presidente nazionale Arci – evidenzia un bisogno urgente di politiche che sostengano i giovani nel loro percorso di crescita e autonomia. ,  Serve un impegno concreto per garantire loro opportunità di lavoro dignitose, accesso alla cultura e strumenti per rafforzare la partecipazione democratica. Dobbiamo contrastare una deriva individualistica, per passare da un approccio troppo legato all’“io” e rafforzare il concetto del “noi”. Saranno alcuni degli obiettivi dell’Arci nel prossimo periodo”. 

I risultati completi della ricerca sono stati presentati a Mantova nell’ambito dell’iniziativa "eQua 2025 - Chiedici se siamo felici", con la partecipazione del Presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, del Presidente di Arci, Walter Massa, e del mondo accademico.

L’Arci organizzerà una serie di incontri in tutta Italia nelle prossime settimane per presentare i dati della ricerca "eQua per i giovani", realizzata da Ipsos. 

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