Usi transitori e temporanei, co-progettazione e partenariati speciali per attivare il potenziale di spazi in disuso
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Come l’enorme patrimonio pubblico di aree e immobili in disuso può diventare piattaforma abilitante delle effervescenze civiche e culturali del nostro Paese? Per aggirare la rigidità di certe forme di pianificazione e di fronte ai grandi vuoti urbani (ex stazioni, ex manifatture, ex qualcosa del 900), è sempre più frequente l’uso di strumenti più adeguati ad affrontare le modificazioni delle condizioni e del contesto. Si tratta di accettare flessibilità e processualità per favorire trasformazioni della città e del territorio abilitando comunità, terzo settore, operatrici e operatori culturali e sociali. Dal punto di vista culturale, si tratta di un immenso patrimonio di cui, soprattutto a livello locale, non c’è consapevolezza.
In collaborazione con: Lo Stato dei Luoghi
Introduce e modera Francesca Mazzocchi, LAMA Impresa Sociale e Lo Stato dei luoghi
Ne parliamo con:
- Emma McElroy, Plateau Urbain, Paris
- Maxime Zaït, Communa Bruxelles
- Raffaele Laudani, Assessore Urbanistica Comune di Bologna
- Fabio Landolfo, Gabinetto del Sindaco del Comune di Napoli
- Claudia Balocchini, Avvocata specializzata in Terzo Settore
- Roberto Lippi, Presidente OpenEvent - Dumbo
- Francesca Coleti, Responsabile Arci Economia Sociale e Terzo Settore