“Desiderabili Futuri. Senza disuguaglianze, per un mondo sostenibile”
Quattro giorni di incontri, riflessioni e piacevolezza
Quattro giorni di incontri, riflessioni e piacevolezza
È un intreccio di riflessioni, incontri, laboratori, musica, mare, visite guidate e relazioni nuove e rinnovate quel che ci portiamo a casa dai quattro giorni di Festival “Desiderabili Futuri. Senza disuguaglianze, per un mondo sostenibile” che si è tenuto a Oristano dal 26 al 29 giugno, organizzato da Legacoop, Forum Disuguaglianze e Diversità e Dromos Festival, con la collaborazione di ASviS, CRU Unipol e Consorzio 1 Università di Oristano, e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Sardegna e del Comune di Oristano.
Realtà con diversi percorsi alle spalle, persone esperte e impegnate in vari ambiti, studiosi, cooperatori, attivisti e attiviste si sono confrontati nella complessità, accettando la fatica dell’ascolto reciproco, individuando punti di assonanza senza rinunciare ad affrontare distanze e domande aperte, evitando semplificazioni e rappresentazioni.
La prima giornata, in un Chiostro del Carmine dell’Università di Oristano pienissimo, è stata aperta dall’intenso monologo di Stefano Massini che ci ha ricordato che “i diritti non sono un lusso”, seguito da un confronto su un tema cruciale: “Rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle nuove generazioni”. L’incontro ha rappresentato il punto di arrivo di un percorso iniziato prima del Festival che ha visto ragionare insieme i giovani di Generazioni Legacoop con quelli delle organizzazioni in rete con il Forum Disuguaglianze e Diversità sui temi al centro del Festival.
Il 27 giugno cooperatori, sociologi, attivisti e studiosi hanno ragionato su politiche sensibili ai luoghi e accesso ai servizi. Al centro della giornata del 28 giugno il tema dei lavori “buoni e giusti” che danno dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, migliorano le loro vite nutrendo al tempo stesso il benessere di tutta la comunità. Il 29 giugno la tavola rotonda si è concentrata sulla transizione ecologica giusta, capace di unire obiettivi ambientali a quelli sociali e del mondo del lavoro. Non è mancata l’attenzione all’Europa, con la presentazione del libro del ForumDD “Quale Europa” (Donzelli Editore), con la lectio di Andrés Rodriguez-Pose con un’analisi della crescita dell’euroscetticismo in Europa e la necessità di rispondere con politiche sensibili ai luoghi (qui trovate le slides proiettate) e infine con l’ultima tavola rotonda “L’Europa che vorremmo”.
Protagoniste anche arte e cultura, con la presentazione del romanzo d’esordio di Elena Torri “La vita che non hai avuto”, con l’artista sardo Manu Invisible che ha realizzato una nuova opera dedicata alla crisi climatica ma anche con gli spettacoli del liceo classico, linguistico e scienze umane Motzo di Quartu. E poi la musica, con concerti in programma ogni sera: Bluem, Coro Nugoro Amada, Piero Marras, Banditi e Campioni, Noemi e i dj set di Sandro Azzena.
Senza rinunciare a momenti di piacevolezza: il Festival ha organizzato per i partecipanti escursioni nelle spiagge dell’oristanese o nei siti archeologici gestiti da cooperative le cui guide hanno intrattenuto con passione e competenza i visitatori.
Ogni pomeriggio di lavoro si è chiuso con la condivisione di cene e piatti della tradizione sarda, serviti con cura e gentilezza dai ragazzi e dalle ragazze della Cooperativa sociale Noi Altri.